Il Decreto Legislativo 102/2014, recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, impone che in tutti gli appartamenti serviti da un’unica caldaia siano installati, su ogni singolo calorifero, valvole termostatiche e ripartitori di calore. L’obiettivo è duplice: ridurre i consumi di combustibile per riscaldamento (sia per ciascun appartamento che per l’intero condominio) e far pagare agli inquilini l’energia effettivamente utilizzata.
Dal 1 gennaio 2017 nei condomini con riscaldamento centralizzato saranno obbligatorie, in ciascun appartamento, la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione del calore effettivamente prodotto. Sono esentati dall’obbligo solamente gli edifici ove si riscontrino impedimenti tecnici il cui superamento sia troppo costoso o complesso da realizzare (es. presenza di impianto radiante ormai obsoleto).
La termoregolazione è effettuata tramite la valvola termostatica, da installare su ciascun termosifone. La valvola regola la quantità di acqua calda che passa nel radiatore in funzione della temperatura ambiente impostata e, così facendo, mantiene costante la temperatura del locale. E’ sufficiente ruotare la manopola di regolazione e posizionarla sulla temperatura desiderata.
La contabilizzazione del calore è effettuata tramite il ripartitore di calore, da installare anch’esso su ciascun termosifone. A contatto diretto col corpo scaldante, ne quantifica il calore emesso in maniera affidabile e secondo le normative vigenti (Norma UNI EN 834). La lettura di tali consumi viene effettuato in remoto tramite onde radio.
L’intervento si completa con l’adeguamento della pompa di circolazione condominiale, da portata fissa a portata variabile. Il tutto deve essere sostenuto a monte da un’adeguata progettazione e dovrà essere collaudato una volta finiti i lavori.
L’applicazione di questa direttiva in tutta l’Unione Europea contribuirà al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal cosiddetto Protocollo 20 – 20 – 20: ottenere, entro il 2020, una diminuzione del 20% delle emissioni di CO2 in atmosfera tramite la riduzione dei consumi energetici (-20%) e l’aumento dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (+20%).
COSTI
Il costo per adeguare ogni singolo termosifone è 80-120 €, iva esclusa. In questa stima sono inclusi: il ripartitore, la valvola termostatica, la nuova valvola d’uscita e il nuovo sfiato dell’aria, l’adeguamento della pompa di circolazione condominiale. Si stima che il costo complessivo per un appartamento con 6 termosifoni sia di circa 1000€.
I costi di gestione includono fino a cinque euro l’anno per la lettura dei consumi reali di ogni ripartitore e il calcolo dei costi da addebitare ai vari appartamenti, e, dopo una dozzina d’anni (cioè la vita utile dei ripartitori e delle loro batterie) circa 30 euro per la sostituzione di ciascun dispositivo.
VANTAGGI
Si stima che i risparmi ottenibili siano tra il 10-30%. La termoregolazione produrrà benefici in tutti gli appartamenti (e quindi complessivamente per tutto il condominio), anche se diversificati per ciascun appartamento in relazione alle caratteristiche specifiche (es. gli appartamenti al piano terra e all’ultimo piano avranno benefici minori). La contabilizzazione del calore permetterà ad ogni condomino di pagare i suoi consumi effettivi.
Il montaggio non richiede opere edili o impiantistiche: mezza giornata di lavoro può essere sufficiente per completare i lavori in un appartamento di medie dimensioni.
L’intervento gode delle detrazioni fiscali al 36-50% (ristrutturazione energetica). Se effettuato nell’ambito di un intervento di efficientamento energetico (es. sostituzione della vecchia caldaia con un generatore ad alta efficienza) l’aliquota detraibile sale al 55-65%.
UTILIZZO
L’impostazione della temperatura avviene manualmente per ogni termosifone ed è l’unico fattore da tenere sotto controllo per evitare un aumento dei consumi. La manopola permette di scegliere fra 5 regolazioni differenti. La temperatura massima raccomandata è 20°C (limite già definito per legge nel D.P.R. 412/93) ma è possibile impostare temperature inferiori per i locali di servizio o quelli non utilizzati di frequente.
Non si ottiene nessun risparmio sensibile modificando la regolazione per poche ore. E’ invece molto vantaggioso abbassare la regolazione in caso di lunghe assenze (ad es. una settimana).
CRITICITA’
- chi non ottempera all’obbligo sarà soggetto a sanzioni pecuniarie comprese tra i 500 e i 2500 €
- l’intervento deve essere fatto ad impianto vuoto, per cui deve essere eseguito in estate, quando l’impianto di riscaldamento è fermo… ci sono ancora solo due “estati” di tempo per mettersi in regola!
- si stima che il tempo di rientro dell’investimento sia tra i 4 e i 6 anni
- prima di procedere con l’intervento sono da effettuare alcuni controlli tecnici sullo stato generale dell’impianto: occorre valutare lo stato delle tubazioni, se presentano sporcizia, incrostazioni di calcare o scaglie di ruggine è necessario lavarle per liberarle dalle impurità; è utile valutare altresì il buon funzionamento o l’installazione di defangatore e addolcitore dell’acqua.
- I fattori che contribuiscono maggiormente all’aumento dei consumi sono due: la temperatura della stanza e le dispersioni di calore dovute a spifferi o impianti obsoleti.
- Poiché il contabilizzatore è il dispositivo che serve per ripartire correttamente i costi relativi al consumo di combustibile, potrebbe essere soggetto a tentativi di manomissione o smontaggio. Tali contabilizzatori sono perciò costruiti a prova di manomissione e, al momento della rilevazione dei dati raccolti, sono in grado si segnalare anche data e orario dell’intervento illecito da parte di terzi non autorizzati.
- L’intervento rende necessaria una modifica del regolamento condominiale per quanto riguarda le modalità di ripartizione delle spese per il riscaldamento. Si dovrà passare da una ripartizione di tipo millesimale ad una ripartizione che prevederà:
- una quota fissa, indipendente dal consumo del singolo termosifone, legata alle dispersioni comuni per la distribuzione dell’acqua calda del riscaldamento e ai costi di gestione e manutenzione della caldaia, suddivisa ancora tramite tabelle millesimali;
- una quota variabile, suddivisa tra i condomini in base al calore effettivamente consumato sulla base delle letture dei ripartitori installati su ciascun termosifone.
Normalmente una proporzione “30% quota fissa – 70% quota variabile” è considerata una buona ripartizione.
Tenendo presente che non tutti gli appartamenti potranno godere degli stessi benefici, come anticipato sopra, per evitare una disparità di trattamento bisognerà inserire dei coefficienti di adeguamento nelle tabelle di ripartizione delle spese, che tengano conto di queste differenze.
PER SAPERNE DI PIU’
Un commento su “ENTRO IL 31 DICEMBRE 2016 OBBLIGO DI INSTALLAZIONE DELLE VALVOLE TERMOSTATICHE CON CONTABILIZZATORI DI CALORE NEI CONDOMINI CON RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO. VANTAGGI E CRITICITA’.”
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