Nel nostro Sportello abbiamo parlato del Conto Termico per i Privati, uno strumento che incentiva impianti di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Tra questi interventi rientra anche la sostituzione dello scaldabagno (o scaldacqua) elettrico con un nuovo scaldabagno a pompa di calore. Per questo intervento l’incentivo del Conto Termico è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto, con un massimo erogabile pari a € 400 per prodotti con capacità fino a 150 litri, e a € 700 per prodotti con capacità superiore ai 150 litri.

VALORE INCENTIVO

In questo articolo parleremo dei consumi energetici dello scaldabagno elettrico e dell’importanza di sostituirlo con apparecchi più efficienti.

COME FUNZIONA LO SCALDABAGNO ELETTRICO

Il principio di funzionamento dello scaldabagno elettrico è lo stesso delle lavatrici: l’acqua viene scaldata tramite una resistenza elettrica, attraverso un processo poco efficiente (Effetto Joule) che causa l’utilizzo di un quantitativo rilevante di corrente elettrica. Questo rappresenta un uso improprio dell’energia di cui abbiamo già parlato in quest’articolo. I consumi dello scaldabagno dipendono anche dalla tipologia, se istantaneo o ad accumulo, perché il funzionamento è differente.

 

QUANTO CONSUMA LO SCALDABAGNO ELETTRICO?

Lo scaldabagno elettrico può incidere sui consumi domestici anche fino al 40%. Infatti, come spiega l’ENEA (Fonte: strumento di calcolo Kilowattene), “il riscaldamento elettrico dell’acqua è molto costoso ed è difficile scendere sotto ai 50 kWh/mese a persona, cioè circa 150 €/anno/persona con scaldabagno elettrici convenzionali. Un modello vecchio può disperdere calore per scarso isolamento, facendo scendere la temperatura dell’acqua, quando non è acceso, di 0,6°C – 0,7°C ogni ora. L’acqua al suo interno, anche se non la si usa, non resta calda per più di un giorno, e occorre nuova energia elettrica per riportarla ad una temperatura confortevole.

Per fare una valutazione esemplificativa dell’impatto sui consumi energetici, prendiamo a riferimento i dati riportati nella tabella seguente. Confrontiamo per la stessa abitazione due situazioni: “con” e “senza” scaldabagno elettrico.

tabella
https://luce-gas.it/guida/consumo/elettrodomestici

 

con e senza boiler

 

Ovviamente la situazione nei casi reali può essere molto diversa, a seconda degli elettrodomestici presenti in casa, della grandezza della nostra abitazione, del  numero di componenti della famiglia, ecc. Potete voi stessi fare una stima utilizzando tools di calcolo disponibili online (come ad esempio Kilowattene).

Gli studi da noi analizzati mostrano che l’incidenza dello scaldabagno può variare da un minimo dell’8% ad un massimo del 40% dei consumi domestici.

COME FUNZIONA LO SCALDABAGNO A POMPA DI CALORE

Abbiamo già spiegato il principio di funzionamento delle pompe di calore in questo articolo. Sono apparecchi che, sfruttando energia elettrica, sono in grado di prendere calore da un corpo freddo e trasportarlo a un corpo più caldo grazie ad un fluido vettore.

Gli scaldacqua a pompa di calore sfruttano questo principio per riscaldare l’acqua calda sanitaria, trasferendole calore preso dall’aria esterno o interna all’abitazione. Continueremo quindi a sfruttare energia elettrica per riscaldare l’acqua, ma in maniera completamente differente e molto più efficiente!

 COSTI E TIPOLOGIE DEGLI SCALDACQUA A POMPA DI CALORE

Attraverso una semplice ricerca online, possiamo vedere che i costi sono estremamente variabili. Per accumuli inferiori a 150 litri i costi vanno da circa 500 € in su. Per accumuli da 150 litri si trovano apparecchi da circa 1500 € in su.

Ovviamente è importante scegliere uno scaldacqua a pompa di calore con buone prestazioni. Per godere degli incentivi del Conto Termico, le pompe di calore dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria devono avere un COP ≥ 2,6 (Coefficiente di Prestazione). A questo link il GSE mette a disposizione il Catalogo degli Apparecchi prequalificati che accedono agli incentivi con procedura semplificata.

Nella scelta  si dovrà comunque tenere conto di:

  • classe energetica
  • corretto dimensionamento dell’accumulo (circa 40-50 l/persona)
  • corretto dimensionamento della pompa di calore
  • rumorosità
  • possibilità di prendere calore internamente all’abitazione (scaldacqua monoblocco)
  • necessità di prendere calore esternamente all’abitazione (sistemi split)
  • condizioni climatiche e caratteristiche dell’edificio.

Per approfondire ulteriormente l’argomento vi consigliamo di consultare questi articoli: