La misura è contenuta nella Legge di Bilancio 2021 e ha lo scopo di ridurre l’utilizzo di contenitori d’acqua in plastica monouso. A giugno l’Agenzia delle Entrate ha reso note le regole di funzionamento del bonus.

Il bonus “Acqua Potabile” (da non confondere con il bonus idrico  e con il bonus per il risparmio idrico) è un incentivo fiscale introdotto in Italia con la Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020, art. 1, commi 1087 e 1089), con finalità esclusivamente ambientali: intende infatti favorire l’utilizzo di acqua del rubinetto riducendo il consumo di acqua in bottiglie di plastica.

Con il Provvedimento del 16 giugno 2021 l’Agenzie delle Entrate ne ha finalmente chiarito il funzionamento.

Leggi questo articolo di Bioecogeo per saperne di più sull’impatto ambientale dell’acqua in bottiglie di plastica.

BENEFICIARI DEL BONUS ACQUA POTABILE

Possono godere del bonus:

  • le persone fisiche
  • i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni
  • gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Questi soggetti devono aver sostenuto le spese su immobili di cui sono proprietari o detentori.

QUALI SPESE GODONO DEL BONUS ACQUA POTABILE

Il bonus incentiva l’acquisto e l’installazione di sistemi finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto, per favorirne l’utilizzo per il consumo umano, in casa o nelle aziende. In particolare, si tratta di sistemi di:

  • filtraggio
  • mineralizzazione
  • raffreddamento
  • addizione di anidride carbonica alimentare E290.

Le spese devono essere sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.

AMMONTARE DEL BONUS

Il credito d’imposta è pari al 50% delle spese sostenute*. Le spese sostenute non possono superare:

  • 1.000 € per ciascun immobile, per le persone fisiche (credito d’imposta massimo concedibile pari a 500 €)
  • 5.000 € per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali (credito d’imposta massimo concedibile pari a 2.500 €).

*ATTENZIONE: alla misura sono destinati 5 milioni di € all’anno (per il biennio 2021-2022). Se le richieste complessive di bonus dovessero superare questo plafond la percentuale effettiva del 50% sarà ricalcolata dall’Agenzia delle Entrate e comunicata annualmente.

COME USUFRUIRE DEL BONUS ACQUA POTABILE

Le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo possono scegliere di utilizzare il credito secondo due modalità:

  • nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui sono state sostenute le spese agevolabili e in quelle successive, fino ad esaurimento del bonus senza limite di tempo
  • in compensazione, tramite modello F24, per il pagamento di imposte e contributi.

È opportuno chiedere consiglio al proprio commercialista per scegliere fra le due modalità.

Gli altri beneficiari devono utilizzare il credito esclusivamente in compensazione.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER GODERE DEL BONUS ACQUA POTABILE

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica, o un documento commerciale (anche cartaceo se il fornitore non è soggetto ad obbligo di fatturazione elettronica) in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.

Il pagamento deve essere eseguito con sistemi tracciabili (no contanti), con versamenti bancari o postali.

ATTENZIONE: per le spese sostenute tra il 1 gennaio 2021 e la pubblicazione del Provvedimento sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Occorre poi comunicare l’ammontare delle spese agevolabili all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo, utilizzando il modello predisposto dall’Agenzia stessa (scaricabile qui) tramite i consueti canali dell’Agenzia delle Entrate. La comunicazione può essere fatta anche tramite il commercialista (o altro intermediario delegato).